Scommettiamo che ti sei già trovato in queste situazioni?

-Clienti che, anche se sei una trattoria, chiedono almeno 4 tipi di hamburger diversi (“ce l’ha la carne di canguro?”)

-Clienti che, magari giovani, voglio pasteggiare con birra artigianale, e vorrebbero che tu presentassi loro la “carta apposita”…

-Clienti che vogliono sapere l’origine di un certo vino (dal terreno alla cantina, al metodo di produzione) e la tracciabilità del vitello che stai presentando in tagliata

È vero: qualcosa è cambiato, nell’idea che il cliente ha di te e del tuo ristorante.

Dunque tu hai un problema.

Non è solo questione di costumer satisfaction.

Oggi, come affermano le ricerche, il consumatore – anche il tuo! – è evoluto.

Si forma un parere on line… però arriva poi nel tuo ristorante a chiedere il prodotto (di cui conosce già prezzo presunto, storia, ingredienti, modalità di consumo…).

Non è più attratto solo dal “normale”, vuole lo “speciale”, ossia il salutistico, l’etnico, la monoporzione, il prosciutto tagliato a mano, 30 tipi di pane, ogni genere di verdura. Vuole vivere un’emozione, non solo “mangiare”.

Non intercettare questo cambiamento di atteggiamento nei confronti dei ristoranti significa perdere fatturato. Allineati con la tendenza prima che sia troppo tardi!

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