Finalmente, dopo 3 anni di disastri e sacrifici esagerati da parte di tutti noi, siamo arrivati a un punto di svolta! L’emorragia pandemica in termini di consumi e occupazione sembra essere definitivamente superata, con la spesa delle famiglie nella ristorazione che è risalita a circa 82 miliardi di euro, avvicinandosi agli 85 miliardi e mezzo del periodo pre-Covid. Inoltre, il valore aggiunto del settore ha superato – fonte Rapporto annuale ristorazione curato da Fipe (Federazione pubblici esercizi)-Confcommercio – nel 2022 i 43 miliardi di euro (+18% rispetto all’anno precedente). Questi sono risultati positivi e incoraggianti, che offrono speranza per il futuro della ristorazione italiana.

Tutto finito allora? No, devi avere ben presente che importanti sfide attendono tutto il comparto.

Primo: essenziale è adattarsi ai cambiamenti dei consumatori e delle loro abitudini il prima possibile, adottando nuove strategie e innovazioni per rimanere al passo con i tempi.

L’idea di una ristorazione immobile, ancorata al vecchio e che vuole solo “restaurare” senza “innovare”, sarebbe un suicidio commerciale che potrebbe portare alla chiusura definitiva di molte attività.

Impegnati ad adottare, prima di tutti gli altri, una mentalità innovativa. La voglia di convivialità intorno alla tavola è ancora forte e gli italiani sono pronti a tornare a consumare fuori casa, soprattutto nelle fasce serali dall’aperitivo alla cena. E allora sfrutta questo momento!

Cosa si aspettano gli analisti dal 2023?

 Gli esperti di Fipe-Confcommercio prevedono un aumento del fatturato tra il 5 e il 10%, in linea con le aspettative degli imprenditori: il 70% dei ristoranti conta di mantenere i livelli raggiunti nel 2022, mentre 1 su 4 punta addirittura a superarli. E allora, come dice sempre il nostro Presidente Arditi, avanti tutta!